La biodiversità oggi è in forte pericolo. Secondo ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la distruzione dell'ambiente dovuta ad attività umane, in particolare all'inquinamento e alla cattiva gestione delle risorse crea danni irreversibili alla biodiversità del pianeta con la scomparsa di molte specie, dei relativi ecosistemi e il rischio di un collasso generale che renda il pianeta invivibile anche per la specie Uomo.
Tra le minacce più importanti troviamo la modificazione degli ambienti naturali, ovvero la trasformazione del territorio che l’uomo compie in modo sconsiderato, i cambiamenti climatici dovuti all’incontenibile sviluppo industriale del pianeta, la propagazione di specie aliene, ovvero specie di fauna o flora diffuse in ambienti diversi dalle quelli di origine a causa di comportamenti umani più o meno consapevoli.
Sul nostro territorio, particolarmente gravi per il mantenimento di un buon equilibrio ecologico sono il consumo di suolo, ovvero la cementificazione, e l’agricoltura industriale. Il consumo di suolo si esprime attraverso la diffusione di quartieri, paesi e città, aree industriali e commerciali, autostrade e altre barriere ecologiche. La Pianura Padana, un tempo estesissima foresta, può essere ormai definita quale un’unica megalopoli, come suggerito dal geografo Eugenio Turri. In Italia la cementificazione avanza ad un ritmo di 100 ettari al giorno, ovvero 100 campi da calcio che ogni giorno vengono sottratti agli ambienti naturali o agricoli per costruire capannoni, insediamenti residenziali, infrastrutture viarie, ecc. (Fonte MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali).
L’agricoltura, a parte qualche importante esempio virtuoso, segue per lo più il modello industriale dove l’unico obiettivo è quello della produzione al minor costo. Fertilizzanti e diserbanti chimici fanno il paio con la meccanizzazione sempre più pesante del processo produttivo. Le ricadute sull’ambiente sono pesanti. Secondo BirdLife International (la rete che unisce le associazioni di protezione degli uccelli a livello mondiale) la maggior parte delle specie di uccelli europei in pericolo di estinzione appartiene proprio ad ambienti agricoli.